Conto deposito Unicredit: Funzionamento e recensioni ed opinioni

Dopo la più grande debacle finanziaria dopo la Depressione del 1929, la crisi del 2008 ha lasciato profondi segni nel mondo della Banca e della Finanza, compresa quella italiana. A dispetto della cattiva fama internazionale, gli italiani sono tuttavia uno dei popoli più dediti al risparmio e possiedono una delle riserve d’oro fisico maggiori, in assoluto, del mondo, ma anche nel Belpaese negli ultimi anni le rendite del capitale hanno conosciuto pesanti limitazioni e riduzioni per i fortunati che riescono a risparmiare qualcosa rispetto alla gestione quotidiana.

Il denaro oggi non rende più nulla, neppure a prestarlo: chiunque abbia un gruzzoletto risparmiato sa che le obbligazioni, comprese quelle sicure quali i BTP e gli altri titoli di Stato rendono pochissimo, tanto quanto tutti gli altri titoli dell’obbligazionario (al punto che molti si sono rivolti al mercato dell’equity dove, se l’investitore accetta un aumento del rischio del comprare azioni piuttosto che obbligazioni, si registra un parallelo incremento dei rendimenti).

Lasciare il denaro su un normale conto corrente bancario rende assai poco anche quello, sia per gli interessi inesistenti che per i costi di tenuta e le tassazioni statali sempre più alte.

I conti deposito

Una delle strade più interessanti offerte oggi sono i conti deposito, speciali conti correnti bancari, limitati come funzionalità, che si pongono l’unico scopo quello di far fruttare interessi maggiori possibili a chi voglia investire il proprio capitale.

Le caratteristiche di questo strumento finanziario prevedono di solito un numero limitato di operazioni da e verso il conto deposito; in genere poi, nell’eventualità quasi sempre richiesta dalla banca di vincolare il capitale per un limitato periodo di tempo, si ottengono benefici crescenti proporzionali al mancato utilizzo del numerario bloccato in questo tipo di conto, senza però impedire realmente il disimpegno delle somme fermate.
Questi ‘conti deposito‘ (tale è infatti la corretta dicitura per distinguerli dai conti correnti ‘ordinari’) presentano in pratica l’unico rischio che la banca non sappia onorare l’impegno di restituzione alle scadenze, anche se in Italia gli istituti di credito sono vincolati per la Direttiva CE 2009/14 ad aderire al Fondo Interbancario di Tutela dei Deposti che garantisce il singolo depositante per depositi fino a 100mila euro (obbligo cui non sono invece tenute le banche estere operanti sul nostro territorio nazionale, salvo che non siano obbligate dalla stessa Direttiva CE a dare garanzie nei propri Paesi d’origine). La Direttiva impone poi un limite massimo ai tempi di recupero del capitale versato, che non deve superare i 20 giorni, cosa che rende i conti deposito un buon mix tra fermare il capitale con tassi interessanti e avere la possibilità di svincolarlo in caso di bisogno, come su un conto corrente normale.

In ogni caso scegliere un interlocutore solido e sicuro, soprattutto quando si parla di parcheggiare e far fruttare il più possibile un proprio tesoretto, risulta in questo momento un tema di grande attualità.

Il conto deposito Unicredit

Unicredit è considerata una delle trenta banche mondiali ‘a rischio sistemico’ (cioè un istituto di credito che potrebbe portare a conseguenze molto negative, in caso di crisi, per il tessuto sociale ed economico del Paese) unica da questo punto di vista in Italia. Inoltre Unicredit è tra le migliori venti banche italiane secondo un recente studio condotto dall’Università Bocconi per il Corriere Economia, il prestigioso inserto del lunedì del Corriere della Sera. Dopo aver affrontato in modo brillante un aumento di capitale di 13 miliardi di euro nella primavera 2017 – finalizzato non tanto a coprire perdite quanto piuttosto a creare espansioni e crescite di mercato – la banca di Piazza Gae Aulenti è scesa sul mercato con prodotti e offerte aggressive per la propria clientela. Al momento attuale perciò, le caratteristiche di solidità, diffusione e trasparenza dei prodotti Unicredit la rendono interessante per studiare questo tipo di strumento finanziario offerto da numerosi competitors di mercato.

Il prodotto di Unicredit a fini delle esigenze coperte dal conto deposito si chiama ‘Risparmio Flessibile‘. Il conto prevede un deposito che va da un minimo di 10mila fino a un massimo di 5 milioni di euro. Il cliente che versi denaro su ‘Risparmio Flessibile’ decide di vincolarlo per massimo 24 mesi, potendo tuttavia ritirare in qualsiasi momento qualunque cifra: in questo caso, ovviamente, i rendimenti che si possono ottenre dall’investimento saranno minori di quelli nominali, visto che gli interessi calcolati saranno quelli effettivi fino al giorno del prelievo.

Infatti gli interessi sono corrisposti a un tasso iniziale dello 0,10% che aumenta mano a mano che passa il tempo: il ritiro anticipato del denaro non prevede alcuna penale, ma certamente è meno conveniente che avere la pazienza di attendere che il deposito generi i suoi frutti migliori.

Oltre a questo range di versamenti, Unicredit offre anche la possibilità di aprire un conto deposito particolare in cui è possibile vincolare una cifra da 5.000 euro in su. In questo caso il correntista può effettuare, durante tutto il periodo del vincolo, altri versamenti, che devono però essere di almeno 1.000 euro (cosa normalmente impossibile per i conti deposito). Questo prodotto è pensato particolarmente per aumentare i benefici per chi usa molto l’online e si chiama ‘Money Box CD‘ e non prevede spese di apertura o di gestione del conto deposito.

In ogni caso le disponibilità di interrogazione, controllo e richieste di prelievo grazie all’internet banking, ai totem multifunzione e agli sportelli telematici (oltre alla possibilità di ottenere aiuto agli sportelli) sono notevolmente facili.

Nel caso invece che la somma depositata sia di almeno 100.000 euro, a garantire la sicurezza su deposito e interessi subentra l’accennato Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi previsto dalla Dir. 2009/14/CE, coprendo così il cliente da qualsiasi problema e imprevisto.

In tutti i casi si deve ricordare che i Conti Deposito sono soggetti a un’imposta di bollo pari allo 0,20% (dato aggiornato al 2018) su base annuale, calcolata alla data della rendicontazione (con almeno 1€ di costo se il conto è vuoto). L’imposta si calcola solo sul periodo effettivo del vincolo, così un calcolo al 31/12 di un deposito che vincoli il denaro, a puro titolo di esempio, fino a fine aprile, vedrà aggiunta la quota dell’esercizio successivo solo per un terzo, cioè i 4/12Mmi di anno e verrà calcolato sulla giacenza media (cioè sulla media dei saldi giornalieri del conto prendendo il valore del deposito alla fine di ogni giornata).

Recensioni ed opinioni Conto Deposito Unicredit

Il confronto al resto dei competitors di Unicredit che offrono prodotti finanziari dello stesso segmento, le recensioni degli esperti evidenziano come la banca di Piazza Gae Aulenti offra maggior semplicità nell’apertura del conto deposito, aiutando più di altri istituti di credito il cliente di fronte a un iter a volte un po’ lungo e leggermente tortuoso tipico di questo strumento finanziario.

Anche il confronto coi tassi effettivi garantiti, le redditività addizionali offerte e la solidità dell’Istituto sono a favore di Unicredit rispetto a quasi tutti gli altri concorrenti, tenendo conto anche della peculiare importanza della banca nel panorama nazionale e internazionale e della sua capacità – dimostrata anche con il ritorno dei dividendi agli azionisti del 2018 – di ben remunerare i capitali che le vengono affidati (a vario titolo).

Ancora in tema di opinioni, un’indagine web consente di rilevare una generale soddisfazione dei correntisti a vincolo depositato di Unicredit, che percepiscono le spese di tenuta, i tassi di interesse, le logiche di capitalizzazione degli interessi e, in genere, tutte le spese da sostenere o gli aiuti da ricevere dall’istituto come ‘in linea se non di livello mediamente superiore rispetto a quanto riscontrabile nell’attuale offerta del panorama bancario italiano’.