Calcolo e redimento buoni fruttiferi postali

Che cosa sono i buoni fruttiferi postali

I buoni fruttiferi postali costituiscono una modalità di pagamento utilizzata da Poste Italiane, sono emessi dalla Cassa Depositi e dai Prestiti e vengono protetti e garantiti dall’autorità statale. Per questo motivo, dunque i buoni fruttiferi vengono acquistati negli uffici di Poste Italiane. I buoni fruttiferi, inoltre, consentono di ottenere una vasta gamma di vantaggi tra cui il fatto che essi possono essere rimborsati in qualsiasi momento oppure il fatto che, se si possiede una ritenuta fiscale pari al 12,5% degli interessi maturati, è possibile sottoscrivere i titoli senza dover pagare alcun tipo di commissione. I buoni fruttiferi vengono utilizzati soprattutto per il fatto che comportano tassi di rendimento molto bassi: un esempio, infatti, è un buono fruttifero di 10 anni che presenta un rendimento pari allo 0,30%. Di seguito sono riportati i buoni fruttiferi postali più utilizzati e richiesti dalla clientela.

Buoni fruttiferi postali ordinari e dematerializzati

I buoni fruttiferi postali ordinari vengono utilizzati sin dal 1925 e, essendosi focalizzati come uno dei migliori prodotti nella storia dell’economia, sono tra i più scelti da parte della clientela. Questa tipologia di buoni fruttiferi costituiscono un investimento a lungo termine e comprendono anche gli interessi, anche se possono essere annullati in qualsiasi momento. A questo proposito, come già accennato in precedenza, è possibile ritirare il capitale investito, calcolando bene il netto delle ricevute fiscali. Per quanto riguarda gli itneressi, invece, se si desidera ritirare anche quelli, risulta obbligatorio fare trascorrere un anno dagli investimenti. Fino al 21 dicembre 2000, i buoni fruttiferi ordinari possedevano una scadenza di 30 anni, al contrario, sul mercato attuale questi stessi buoni postali possiedono una scadenza di circa 20 anni. Per quanto riguarda il rendimento di questi buoni fruttiferi, infine, esso è relativamente basso, il tasso è crescente se si sta parlando di un investimento sicuro. I buoni fruttiferi postali dematerializzati possono essere sia richiesti in forma cartacea che dematerializzata. Quest’ultima, infatti, è indirizzata soprattutto per coloro che possiedono un Libretto Smart ricevuto dalle poste e può effettuare il proprio acquisto tramite Internet. Benché si parli di buoni fruttiferi cartacei oppure dematerializzati, il loro rendimento non cambia, al contrario, sono uguali. L’unica differenza riguarda la modalità di rimborso. La forma dematerializzata è quella più usata nel caso in cui si volessero già effettuare dei piccoli prelievi. Questa tipologia di buoni fruttiferi, inoltre, viene rimborsata alla scadenza, una volta che siano stati versati gli interessi ed il capitale sul conto corrente oppure sul libretto postale. Infine, nel caso in cui si parlasse di buoni fruttiferi postali cartacei, il titolare sarà colui che deciderà di richiedere il rimborso mentre per i buoni dematerializzati la procedura avviene in maniera automatica, per questo, quest’ultimi non sono oggetto di prescrizione.

Buoni fruttiferi postali per minorenni e datati in lire

Molto spesso, sul mercato attuale, si possono riscontrare buoni fruttiferi datati in lire in quanto, come già accennato in precedenza, questa modalità di acquisto è stata creata nel 1925. A questo proposito, è importante ricordare che i buoni fruttiferi postali che sono stati creati prima del 2000 possiedono una data di scadenza pari a circa 30 anni da quella di emissione. Una volta che questo tempo è scaduto, si può richiedere il valore in crediti entro un arco di tempo di 10 anni. Se l’operazione non viene effettuata, il buono cade in prescrizione. Per questo motivo, dunque, una volta prescritti, i buoni non possono più essere richiesti ed il denaro verrà inviato ad un determinato istituto delle Poste. Per quanto riguarda i minorenni, al giorno d’oggi è possibile richiedere una modalità di buoni fruttiferi anche per loro. Infatti, essi possono essere intestati a chi ha meno di 16 anni mentre, per i maggiorenni, vengono direttamente acquistati. Una volta compiuti 18 anni, al minore verranno indirizzati interessi e capitale di investimento.