Ape Beni Culturali: che cos’è l’APE Beniculturali e come funziona

APE è l’acronimo di Attestazione di Prestazione Energetica e già così è possibile comprendere qual è la sua funzione principale

L’APE, in sostanza, è l’insieme di operazioni svolte per definire la prestazione energetica di un immobile in base alle disposizioni imposte dalla legge nº90 del 2013. Non solo, ma l’APE è utile anche stabilire quali sono gli interventi da compiere per migliorare le prestazioni dell’immobile.
Con l’ingresso dell’APE è stata ‘mandata in pensione’ l’ACE (Attestazione di certificazione energetica) che ha svolto la medesima funzione fino al 2005.
Prima di scendere nei dettagli, è importante sottolineare che per ‘classificazione energetica’ si fa riferimento alla quantità di energia che effettivamente viene consumata durante l’anno dall’immobile o che si prevede possa essere consumata per soddisfare i bisogni energetici dell’immobile.
In questa valutazione vengono considerati molteplici fattori, come: il fabbisogno energetico per riscaldare o refrigerare i locali, per produrre acqua calda sanitaria , per l’illuminazione e la ventilazione, così come per gli ascensori o le scale mobili.

Per quali edifici è obbligatoria l’APE?

Gli edifici per i quali è previsto l’obbligo di legge di avere una classificazione energetica sono:
• edifici di nuova costruzione o che subiscono importanti interventi di ristrutturazione (l’APE va rilasciata al momento della chiusura dei lavori o al momento del rilascio del certificato di agibilità);
• compravendita di immobili;
• locazione di immobile;
• annunci immobiliari.
Nel caso invece di fabbricati isolati con una superficie inferiore ai 50 m², di fabbricati industriali o artigianali sprovvisti di un impianto di riscaldamento o di refrigerazione, di edifici rurali o agricoli non residenziali, di edifici in cui non ci sono persone ad occupare l’immobile, di edifici utilizzati come luoghi di culto, di edifici in fase di costruzione, di ruderi o di manufatti, NON è previsto l’obbligo di APE.
L’APE è diventata obbligatoria, per i proprietari di immobili intenzionati a venderli, a partire dal 1º luglio 2009. Invece, l’APE per i locatori (i proprietari che decidono di affittare l’immobile) è diventata obbligatoria a partire da luglio del 2010.

Cos’è l’APE beni culturali?

A differenza dell’APE comune, di cui abbiamo appena parlato, l’APE beni culturali è indirizzata agli immobili che sono sottoposti ad un vincolo paesaggistico o culturale. Per tanto tutte le strutture che prevedono questo limite devono rispettare la classificazione energetica stabilita dalla legge.
Quando si parla di beni culturali è opportuno distinguere tra due diverse categorie:
• la prima categoria comprende tutti quegli immobili di interesse storico-culturale e archeologico. Sono inclusi in questa categoria anche gli edifici degli Enti Pubblici o Ecclesiastici (è previsto l’obbligo di esporre al pubblico la certificazione APE), così come gli immobili di rilevanza storica che appartengono a soggetti privati.
• la seconda categoria comprende luoghi di interesse storico come i beni paesaggistici. Quindi si fa riferimento alle ville, ai giardini e ai parchi con una rilevanza storica. Questi, chiaramente, non sono coinvolti nell’obbligo di certificazione energetica.
L’APE beni culturali è sempre obbligatoria, pena la nullità del contratto di compravendita, locazione o donazione.
Sia per l’APE comune che per l’APE beni culturali la certificazione prevede lo stesso iter.
Le misure vengono prese tramite un software al cui interno è necessario introdurre una serie di parametri che variano da immobile ad immobile.
Tra i parametri che servono per individuare la classe energetica abbiamo: gli infissi, i muri esterni, le dimensioni dell’immobile, l’impianto di riscaldamento utilizzato e molti altri ancora. Dopo aver fatto un sopralluogo e aver inserito i parametri all’interno del software, sarà possibile calcolare la classe energetica corrispondente all’immobile.

Chi può calcolare l’APE?

Il tecnico addetto alla classificazione energetica è un tecnico abilitato alla progettazione di immobili o di impianti, per tanto può essere un architetto, un ingegnere o anche un geometra.
Si tratta di una persona qualificata in possesso dell’attestato come ‘Certificatore Energetico‘ che, dopo aver effettuato il sopralluogo (che è obbligatorio), potrà rilasciare l’APE. Nessun altro può effettuare questa certificazione perché prevede, per il soggetto che la rilascia, una responsabilità civile e penale su quanto dichiarato e sottoscritto nella certificazione rilasciata.
Chiaramente il tecnico riceve un compenso economico, che varia molto da tecnico a tecnico, questo perché non esiste una tariffa standard visto che dipende molto anche dalla metratura dell’immobile di cui si richiede la certificazione energetica.
Tuttavia, in modo del tutto approssimativo, è possibile affermare che la tariffa di un certificatore energetico oscilla tra i 150 euro e i 300 euro, è consigliabile farsi fare più di un preventivo per poter scegliere quello più economico. Inoltre va sottolineare l’importanza, dal punto di vista fiscale, della detraibilità fino al 65%,della somma versata per effettuare la certificazione energetica.
L‘APE ha una validità che dura 10 anni, dopo i quali sarà necessario ricontattare un tecnico perché ricalcoli la classe energetica dell’immobile. Tuttavia, se prima dello scadere dei 10 anni di validità, vengono effettuati dei lavori che incidono su oltre il 25% della struttura dell’immobile e che possono aver modificato la classe energetica dello stesso, è obbligatorio richiedere un’altra APE al tecnico abilitato.
La classificazione energetica può essere rilasciata, ed è pienamente valida, da un Ente Pubblico che opera nel settore energetico, dagli organismi pubblici o privati abilitati ad effettuare ispezioni in campo edile, la società dei servizi energetici ESCO.

Cosa succede in caso di assenza dell’APE beni culturali?

Come già detto la mancanza della certificazione energetica può creare non pochi problemi nel caso si abbia intenzione di vendere o comprare un immobile coperto da vincolo paesaggistico e culturale. Oltre alla nullità dell’atto di compravendita o di locazione, ci si può imbattere in pesanti sanzioni pecuniarie che vanno da un minimo di 300 euro ad un massimo di 18.000 euro.
La legge che regola e rende obbligatoria l’APE, la nº90 del 2013, è stata applicata in seguito ad una direttiva del Parlamento Europeo. C’è però da dire che le regioni nel corso degli anni hanno emanato una serie di deroghe e di leggi ad hoc in merito alla classificazione energetica rendendo la questione piuttosto complessa, creando così una disuguaglianza della disciplina da regione a regione.
É dovuto intervenire un decreto legislativo del 26 giugno 2015, che ha limato le differenze tra le disposizioni date dalle varie regioni e ha uniformato la disciplina in materia di classificazione energetica.