Aliquote Scaglioni IRPEF 2018

Scaglioni IRPEF: come viene determinata l’imposta lorda

Come tutti sappiamo l’IRPEF è un’imposta che colpisce il reddito prodotto dalle persone fisiche. Questa imposta è progressiva, ovvero cresce con l’aumentare del reddito. Per determinarla occorre innanzitutto individuare la fascia di reddito in cui ogni soggetto rientra, sommando tutti i redditi conseguiti nell’anno solare.

Gli scaglioni IRPEF

Il primo scaglione prevede un’imposta lorda del 23% sui redditi che vanno da 0 a 15.000 euro, mentre per quelli compresi tra 15.000 e 28.000 euro la percentuale sale al 27%. In questo secondo caso occorrerà determinare il 27% sulla parte di reddito che eccede i 15.000 euro e poi aggiungere all’importo ottenuto € 3.450,00 (ovvero l’imposta totale sui primi 15.000 euro al 23%). Il terzo scaglione è quello che interessa i redditi compresi tra 28.000 e 55.000 euro. Per i soggetti che rientrano in questa fascia l’imposta lorda viene determinata moltiplicando la parte di reddito che eccede i 28.000 euro per l’aliquota del 38% e poi aggiungendo € 6.960,00.

Per i redditi compresi tra 55.000 e 75.000 euro invece l’aliquota da applicare sulla parte che eccede i 55.000 euro è del 41% e all’importo così ottenuto andranno poi aggiunti € 17.220,00. Tutti i redditi che superano i 55.000 euro infine verranno assoggettati ad un’imposta del 43% e l’importo da aggiungere al risultato così ottenuto andrà maggiorato di € 25.420,00.

I redditi inferiori a 8.124,00 euro invece non subiscono alcuna tassazione, grazie all’innalzamento dei limiti previsti dalla no tax area 2018.

Come ottenere l’imposta netta

Una volta determinata l’imposta lorda sul reddito complessivamente prodotto nell’anno precedente da ciascun soggetto, occorrerà procedere alla determinazione dell’imposta netta. Per farlo sarà necessario applicare a quella lorda tutte le detrazioni spettanti. Innanzitutto occorrerà togliere dall’imposta lorda le detrazioni per lavoro dipendente o pensione, ovvero una detrazione che interessa tali redditi e che deve essere rapportata ai giorni di lavoro o pensione nell’anno. Anche i lavoratori autonomi possono usufruire di una detrazione per i redditi prodotti.

Poi vi sono le detrazioni per i familiari a carico, che spettano a tutti coloro che hanno nel proprio nucleo familiare coniuge, figli o altri familiari che nell’anno solare non hanno conseguito redditi superiori a 2.840,29 euro. Questa detrazione è generalmente riconosciuta per dodici mesi, tranne nel caso in cui vi sia stato matrimonio, nascita o decesso nel corso dell’anno. L’importo spettante viene determinato sulla base del reddito del dichiarante. Le detrazioni sopra riportate sono solitamente applicate già dal sostituto d’imposta (datore di lavoro o ente pensionistico) per i lavoratori dipendenti ed i pensionati. Nel caso di lavoratori autonomi invece dovranno essere esposte in sede di dichiarazione dei redditi modello Unico.

Detrazioni e deduzioni IRPEF che danno luogo a rimborsi

Una volta calcolata l’imposta lorda ed applicate le detrazioni spettanti per redditi di lavoro o pensione e quelle relative ai familiari a carico, il sostituto d’imposta provvede a trattenere l’IRPEF dovuta e a versarla all’Erario. Vi sono tuttavia alcune situazioni in cui lavoratori dipendenti e pensionati possono avere diritto ad un ulteriore rimborso dell’IRPEF versata. Parliamo dei casi in cui questi soggetti abbiano sostenuto nel corso dell’anno solare alcune spese che possono essere portate in detrazione o in deduzione dal reddito.

Spese mediche e scolastiche, assicurazioni sulla vita, interessi sui mutui ipotecari, spese affrontate per la ristrutturazione di immobili, contributi versati in forma autonoma alla previdenza complementare, sono soltanto alcune delle voci che possono andare a diminuire l’imposta netta da versare all’Erario. Se ad averle sostenute sono i lavoratori dipendenti o i pensionati, questi potranno richiedere un rimborso in sede di dichiarazione dei redditi (Modello 730). Tale importo verrà così erogato direttamente dal datore di lavoro o dall’ente pensionistico in tempi brevi (luglio e agosto dell’anno successivo a quello in cui sono state sostenute).

Se invece ad averle sostenute sono i lavoratori autonomi, questi ultimi potranno portarle in detrazione dall’imposta complessivamente dovuta che scaturisce dalla dichiarazione dei redditi Modello Unico. Alcune di queste spese sono deducibili anche se sostenute dai familiari che risultano essere fiscalmente a carico del contribuente.