Pagamenti imposte e tasse
Per dichiarare al Fisco i redditi che ogni soggetto ha conseguito nell’anno solare precedente e procedere ad un eventuale conguaglio, le persone fisiche hanno a disposizione il Modello 730 e l’Unico. Per quanto riguarda i lavoratori dipendenti che scelgono di utilizzare il Modello 730, generalmente il prelievo o il rimborso di quanto dovuto avviene attraverso la busta paga del mese di luglio (agosto per i pensionati). Ma cosa accade a quei soggetti che scelgono di dichiarare i propri redditi utilizzando il Modello Unico oppure il 730 senza sostituto d’imposta? Dallo scorso anno infatti, anche coloro che non possono ricevere il rimborso o pagare le imposte dovute a conguaglio attraverso il proprio datore di lavoro è consentita la presentazione del Modello 730. È il caso di colf e collaboratori di famiglie private, oltre che di lavoratori con contratti a tempo determinato che nel mese di luglio risultino disoccupati. Questi potranno accedere ai propri rimborsi in tempi molto più brevi di quelli previsti con la presentazione del Modello Unico, oppure scegliere di presentare il Modello 730 e provvedere direttamente al pagamento che scaturisce dal conguaglio. Per regolarizzare la loro posizione potranno utilizzare il Modello F24, da presentare alla posta o alla propria banca. Questo stesso metodo di pagamento è previsto anche per le persone fisiche che, da conteggio effettuato con il Modello Unico, si trovano a dover versare allo Stato un’imposta o utilizzare il credito Irpef per pagare altre imposte. Anche professionisti, artigiani, commercianti e lavoratori autonomi con partita IVA dovranno utilizzare il Modello Unico per dichiarare al fisco le proprie imposte e di conseguenza si troveranno nella necessità di utilizzare l’F24 per pagare la propria Irpef a saldo o per utilizzarla in compensazione per altre imposte. Vediamo allora nel dettaglio quale codice occorre utilizzare e come compilare il modello di pagamento, per evitare errori che potrebbero portare a gravi conseguenze.
Modello F24 e codice tributo 4001
L’Irpef, ovvero l’imposta sul reddito delle persone fisiche, è un tributo che colpisce i redditi complessivamente prodotti nell’anno solare ed è basato su un’aliquota e su scaglioni crescenti. Un eventuale debito scaturito dalla presentazione del Modello 730 senza sostituto o del Modello Unico dovrà essere quindi regolarizzato con il pagamento degli importi dovuti. Tale adempimento può avvenire entro il 30 giugno dell’anno successivo a quello in cui scaturisce il debito con il Modello F24. Il codice tributo da utilizzare per il pagamento del saldo Irpef è il 4001 (da non confondere con il 4033 e 4034 che si riferiscono alla prima e seconda rata in acconto per l’anno in corso). La sezione da compilare per il codice 4001 è quella che si riferisce all’Erario. Ovviamente il codice da indicare sarà il 4001 e nella sezione relativa alla rateazione andrà inserita una sequnza di quattro numeri. Le prime due cifre dovranno indicare il numero di rata a cui si riferisce il pagamento, mentre le altre due doivranno indicare il numero totale di rate prescelto. Se ad esempio stiamo pagando la prima di quattro rate dovremo indicare 01/04, mentre se abbiamo deciso di pagare tutto in unica soluzione nella sezione dovremo riportare 01/01. Il saldo Irpef infatti può essere rateizzato fino a cinque mesi. Proseguendo nella compilazione troveremo la sezione relativa all’anno di riferimento. Quì dovremo indicare l’anno a cui si riferisce l’imposta dovuta. Infine l’importo da versare dovrà essere indicato nella sezione riservata agli importi a debito e, sommato ad altri eventuali tributi, andrà a formare il totale complessivamente dovuto che andrà riportato nella parte inferiore del modello.
Codice tributo 4001 a credito: utilizzare il saldo Irpef in compensazione
La parte relativa agli importi a credito compensati può essere utilizzata dai contribuenti che, presentando la propria dichiarazione dei redditi, si trovano nella situazione in cui le ritenute subite nel corso dell’anno solare sono superiori a quelle effettivamente dovute, oppure con oneri deducibili o detrazioni non riconosciute che danno luogo a parziale rimborso di quanto versato. In questi casi il credito potrà essere utilizzato, totalmente o parzialmente, per il pagamento di altri tributi. Per procedere alla compensazione questi soggetti dovranno compilare il modello F24 esattamente come sopra indicato, riportando però il credito Irpef che vogliono utilizzare nella casella relativa agli importi a credito compensati. Tale cifra andrà a diminuire quelle riportate nelle altre caselle con altri codici tributo, determinando per differenza l’importo totale da pagare. Per poter usufruire di questa opzione però occorre disporre di accesso alle modalità di pagamento alternative. Infatti i soggetti privati che, in caso di pagamento di modello F24 senza compensazione, possono avvalersi anche della modalità cartacea, in caso di utilizzo di un credito utilizzato per diminuire o azzerare altre imposte, dovranno obbligatoriamente utilizzare i servizi telematici dell’Agenzia delle Entrate (Entratel e Fisconline) oppure quelli di remote/home banking messi a disposizione da banche e poste. Ai titolari di partita IVA invece non è mai concesso l’utilizzo della modalità cartacea. Questi ultimi potranno avvalersi sia dei servizi telematici dell’Agenzia delle Entrate sia di quelli messi a disposizione da banche e poste se scelgono di non effettuare compensazione, mentre in caso contrario dovranno necessariamente utilizzare Entratel o Fisconline.